L’autunno è periodo di colori, con possibilità fotografiche notevoli, soprattutto nel bosco. Alberi, foglie e cortecce sono i soggetti fotografici principali. Anche i funghi, però, consentono immagini suggestive e molto descrittive della stagione. Sono, però, più difficili da trovare e sicuramente più effimeri. Scattare foto di questo genere significa concentrarsi sul particolare, oppure su “immagini ambientate”. In alcuni casi, quando il soggetto è piccolo, parliamo di foto di vera e propria macro-fotografia. In questo post, però, ragioneremo su soggetti un poco più grandi, definibili come “Close Up”. Per fotografare un fungo, in primo piano, si deve scegliere se vogliamo una profondità di campo estesa, oppure no. In certi casi, può essere utile sfocare leggermente lo sfondo, in modo da avere il fungo nitido e lo sfondo leggermente sfocato.
Per avere una profondità di campo estesa si usa un diaframma chiuso, intorno a f 11 o f 16. Per sfocare lo sfondo e concentrare l’occhio dell’osservatore sul soggetto, come nei ritratti, si usano diaframmi più aperti, tipo f 4, o similari. Interessanti anche le foto d’insieme, “immagini ambientate”, nelle quali si osserva il soggetto nel suo ambiente naturale, per esempio, con uno sfondo di foglie o di alberi e cortecce. In questi casi si usa un obiettivo grandangolare e un diaframma abbastanza chiuso, in modo che gli alberi sullo sfondo siano ben riconoscibili. Come ottiche, ovviamente, sono consigliabili obiettivi macro, con focali tra i 60 e 105 mm.
Anche i grandangoli, dai 14 ai 20 mm sul formato pieno, sono molto utili per le immagini ambientate. Il punto di messa a fuoco è sempre sui funghi in primo piano, almeno nel 90 % dei casi. Spesso, nel sottobosco, la luce non è ottimale o è poca. Il cavalletto è quasi sempre indispensabile. Un flash, separato dalla fotocamera, è importante per modificare la luce. In attesa di un post più approfondito sul flash, ecco un modo semplice di utilizzarlo: settare la fotocamera in M e il lampo in TTL; impostare iso bassi, utilizzare un diaframma chiuso e il corrispondente tempo di posa suggerito dall’esposimetro. Se ti interessa approfondire l’argomento flash, dai uno sguardo a questo articolo: Cos’è la Macro Fotografia. Se il soggetto è troppo chiaro, allontanare fisicamente il lampeggiatore, oppure chiudere ulteriormente diaframma e abbassare gli iso, se possibile. Ad oggi, esistono anche degli illuminatori a led, a luce continua, interessanti per questo tipo di foto. La luce è molto fredda (ancora più della luce flash), ma si può scaldare con appositi filtri ambrati, in genere forniti a corredo.
Se ti interessa approfondire l’argomento flash, ne ho parlato anche in questo articolo: Macro Fotografia.
Per imparare la Macro Fotografia, puoi dare uno sguardo ai programmi di due workshop che ho in calendario:
Uscita Pratica Macro. Parco del Ticino: foglie, funghi, cortecce e flash, il 23 Novembre 2019.
Cesare Re
www.macro-fotografia.it
www.recesare.com
www.fotopercorsi.com
www.trekking.it/blog/fotografare
333.93.59.262; recesar@libero.it
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